furbi più d'un drago
Inviato: mer ott 24, 2007 1:15 pm
Cari amici, care amiche,
sapete che non amo vantarmi, ma quando si riesce a fare qualcosa che sembrava impossibile bisogna raccontarlo, non per la gloria, che è effimera e viene spazzata via dal vento della sera, ma perché tutti capiscano quanto grande è il mondo, e quanto numerose le sue strade.
Era il Giorno della Pace, il dì 34 del mese del Martello degli dei, nell'anno 584.
Mi trovavo nella via che porta ad Avalon, con le mie pergamene, pennini e boccette d'inchiostro, intento a tracciare le mappe della Foresta Segreta, per la quale si giunge nelle Terre del Grande Lag, ove pochi osano avventurarsi.
La Foresta Segreta è un luogo insidioso, nel quale è molto facile perdersi, perché ovunque uno volga lo sguardo tutto appare uguale, ed è anche difficile tornare sui propri passi, giacché, mentre si cammina, le proprie vengono immediatamente inghiottite dal terreno!
Naturalmente per me non cambia molto, perché, come avrete notato, volo, e quindi sono abituato a non lasciare orme.
Ma sto divagando.
Mentre Cercavo l'accesso alle Terre del Grande Lag, mi sono imbattuto in un essere enorme e spaventoso: L'Immortale Drago D'Oro!
Quest'essere potente custodiva l'ingresso di una caverna, e mi disse che solo Martinus il Grande aveva il privilegio di passare oltre.
Sporgendomi a guardare, vedevo un vestibolo di pietra, dal quale si aveva accesso a una grande stanza misteriosa, di cui non potevo però scorgere nulla, e la curiosità mi corrodeva l'animo.
Sapete tutti quanto grande sia la mia curiosità: non potevo resistere, e giurai che avrei visto cosa si celava ai miei occhi a qualunque costo.
Invano usai tutta la magia che scorre nelle mie vene; inutile fu ricorrere a tutta la forza della mia mente: il Drago era implacabile, e non mi faceva passare.
Chiesi consiglio e aiuto all'amica Gale, che tante cose conosce di questo mondo e di chissà quanti altri, ed ella mi suggerì la via per distogliere il Drago dalla sua sacra missione.
Convinsi facilmente un povero ladruncolo del mio clan, tale Grrt, a sacrificare la sua giovane e inutile vita alla grande causa della conoscenza (povero Grrt, così coraggioso, e così poco furbo!).
Haka la Necromante infuse falsa sicurezza nell'inesperto Grrt, illuminando il suo cammino e alleggerendo i suoi passi. Arrivato vicino alla caverna, Grrt raccolse le forze, e urlò contro il Drago con tutto il fiato che aveva in corpo, e poi urlò di nuovo, e poi ancora e ancora.
Povero Grrt, così sciocco da sfidare un immortale...
Il Drago D'Oro, sebbene furente, livido di rabbia, riuscì a resistere all'impulso di andare a uccidere immediatamente quello stolto d'un ladro, forse temendo l'ira dell'Onnipotente.
Ma Gale conosce bene l'animo delle creature, degli uomini come dei Draghi, e così evocò un mostro, e propose allo sciocco Grrt di mostrare il proprio valore sfidando il mostro.
Mai si vide combattimento più impari: Grrt non ebbe forse il tempo di accorgersi che la vita scorreva via dalle sue membra, e già era a terra esanime.
Tutta la forza d'animo che aveva trattenuto il Drago D'Oro, tutta la sua infinita pazienza e dedizione, furono spazzate via dall'onta: non lui, l'Immortale, ma un volgarissimo koboldo aveva ucciso chi aveva osato sfidarlo!
Cieco per l'odio, pazzo di rabbia, il Drago iniziò a vagare nella Foresta Segreta, e così Gale e io riuscimmo ad entrare nella caverna!
Un giorno troverò forse le parole per descrivere il Tempio Secolare che si schiuse ai nostri occhi, il Trono di Dryden, e tutte le meraviglie che ancora mi appaiono quando chiudo le palpebre, ma ora non ne sono in grado, la mia mente vacilla ancora al ricordo.
Mi resta solo la gloria (vana, lo ammetto, me sempre gloria) di essere stato più furbo d'un drago!
sapete che non amo vantarmi, ma quando si riesce a fare qualcosa che sembrava impossibile bisogna raccontarlo, non per la gloria, che è effimera e viene spazzata via dal vento della sera, ma perché tutti capiscano quanto grande è il mondo, e quanto numerose le sue strade.
Era il Giorno della Pace, il dì 34 del mese del Martello degli dei, nell'anno 584.
Mi trovavo nella via che porta ad Avalon, con le mie pergamene, pennini e boccette d'inchiostro, intento a tracciare le mappe della Foresta Segreta, per la quale si giunge nelle Terre del Grande Lag, ove pochi osano avventurarsi.
La Foresta Segreta è un luogo insidioso, nel quale è molto facile perdersi, perché ovunque uno volga lo sguardo tutto appare uguale, ed è anche difficile tornare sui propri passi, giacché, mentre si cammina, le proprie vengono immediatamente inghiottite dal terreno!
Naturalmente per me non cambia molto, perché, come avrete notato, volo, e quindi sono abituato a non lasciare orme.
Ma sto divagando.
Mentre Cercavo l'accesso alle Terre del Grande Lag, mi sono imbattuto in un essere enorme e spaventoso: L'Immortale Drago D'Oro!
Quest'essere potente custodiva l'ingresso di una caverna, e mi disse che solo Martinus il Grande aveva il privilegio di passare oltre.
Sporgendomi a guardare, vedevo un vestibolo di pietra, dal quale si aveva accesso a una grande stanza misteriosa, di cui non potevo però scorgere nulla, e la curiosità mi corrodeva l'animo.
Sapete tutti quanto grande sia la mia curiosità: non potevo resistere, e giurai che avrei visto cosa si celava ai miei occhi a qualunque costo.
Invano usai tutta la magia che scorre nelle mie vene; inutile fu ricorrere a tutta la forza della mia mente: il Drago era implacabile, e non mi faceva passare.
Chiesi consiglio e aiuto all'amica Gale, che tante cose conosce di questo mondo e di chissà quanti altri, ed ella mi suggerì la via per distogliere il Drago dalla sua sacra missione.
Convinsi facilmente un povero ladruncolo del mio clan, tale Grrt, a sacrificare la sua giovane e inutile vita alla grande causa della conoscenza (povero Grrt, così coraggioso, e così poco furbo!).
Haka la Necromante infuse falsa sicurezza nell'inesperto Grrt, illuminando il suo cammino e alleggerendo i suoi passi. Arrivato vicino alla caverna, Grrt raccolse le forze, e urlò contro il Drago con tutto il fiato che aveva in corpo, e poi urlò di nuovo, e poi ancora e ancora.
Povero Grrt, così sciocco da sfidare un immortale...
Il Drago D'Oro, sebbene furente, livido di rabbia, riuscì a resistere all'impulso di andare a uccidere immediatamente quello stolto d'un ladro, forse temendo l'ira dell'Onnipotente.
Ma Gale conosce bene l'animo delle creature, degli uomini come dei Draghi, e così evocò un mostro, e propose allo sciocco Grrt di mostrare il proprio valore sfidando il mostro.
Mai si vide combattimento più impari: Grrt non ebbe forse il tempo di accorgersi che la vita scorreva via dalle sue membra, e già era a terra esanime.
Tutta la forza d'animo che aveva trattenuto il Drago D'Oro, tutta la sua infinita pazienza e dedizione, furono spazzate via dall'onta: non lui, l'Immortale, ma un volgarissimo koboldo aveva ucciso chi aveva osato sfidarlo!
Cieco per l'odio, pazzo di rabbia, il Drago iniziò a vagare nella Foresta Segreta, e così Gale e io riuscimmo ad entrare nella caverna!
Un giorno troverò forse le parole per descrivere il Tempio Secolare che si schiuse ai nostri occhi, il Trono di Dryden, e tutte le meraviglie che ancora mi appaiono quando chiudo le palpebre, ma ora non ne sono in grado, la mia mente vacilla ancora al ricordo.
Mi resta solo la gloria (vana, lo ammetto, me sempre gloria) di essere stato più furbo d'un drago!
